l’Unità 23.2.09
Testamento biologico, 150mila firme per l’appello on line di Ignazio Marino
di F. Fan.
Quota 150mila firme per l’appello on line sul testamento biologico promosso dal chirurgo e senatore del Pd Ignazio Marino.
L’appello «per il diritto alla libertà di cura» chiede che sia rispettato l’articolo 32 della Costituzione: «Chiediamo che la legge sul testamento biologico rispetti il diritto di ogni persona a poter scegliere... Dia a chi lo vuole, e solo a chi lo vuole, la possibilità di indicare, quando si è pienamente consapevoli e informati, le terapie alle quali si vuole essere sottoposti, così come quelle che si intendono rifiutare, se un giorno si perderà la coscienza e con essa la possibilità di esprimersi». E ancora, si legge nel testo: «Rifiutiamo che una qualunque terapia o trattamento medico siano imposti dallo Stato contro la volontà espressa del cittadino. Vogliamo una legge che confermi il diritto alla salute ma non il dovere alle terapie».
Tra i primi firmatari della campagna - che ha raggiunto anche Facebook - ci sono l’ex premier Giuliano Amato, Marcello Lippi, Stefano Rodotà, Eugenio Scalfari, il teologo Vito Mancuso, l’oncologo Umberto Veronesi, l’ex presidente della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelski.
Il 5 marzo il disegno di legge (PdL) sul testamento biologico approda nell’aula del Senato. Il neo leader Pd Franceschini ha già detto che i principi che lo ispirano sono inaccettabili, suscitando l’ira della teodem Paola Binetti.
Testamento biologico, 150mila firme per l’appello on line di Ignazio Marino
di F. Fan.
Quota 150mila firme per l’appello on line sul testamento biologico promosso dal chirurgo e senatore del Pd Ignazio Marino.
L’appello «per il diritto alla libertà di cura» chiede che sia rispettato l’articolo 32 della Costituzione: «Chiediamo che la legge sul testamento biologico rispetti il diritto di ogni persona a poter scegliere... Dia a chi lo vuole, e solo a chi lo vuole, la possibilità di indicare, quando si è pienamente consapevoli e informati, le terapie alle quali si vuole essere sottoposti, così come quelle che si intendono rifiutare, se un giorno si perderà la coscienza e con essa la possibilità di esprimersi». E ancora, si legge nel testo: «Rifiutiamo che una qualunque terapia o trattamento medico siano imposti dallo Stato contro la volontà espressa del cittadino. Vogliamo una legge che confermi il diritto alla salute ma non il dovere alle terapie».
Tra i primi firmatari della campagna - che ha raggiunto anche Facebook - ci sono l’ex premier Giuliano Amato, Marcello Lippi, Stefano Rodotà, Eugenio Scalfari, il teologo Vito Mancuso, l’oncologo Umberto Veronesi, l’ex presidente della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelski.
Il 5 marzo il disegno di legge (PdL) sul testamento biologico approda nell’aula del Senato. Il neo leader Pd Franceschini ha già detto che i principi che lo ispirano sono inaccettabili, suscitando l’ira della teodem Paola Binetti.
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