Lettere / Per tutte le Eluane di questo Paese
La Stampa del 21 luglio 2008, pag. 28
di Maria Antonietta Farina Coscioni
Con la sua bella lettera Marina Garaventa ha trovato le giuste parole e ha inquadrato i termini della questione a cui noi, presenti nelle istituzioni, dobbiamo trovare il modo di rispondere. C’è chi sostiene che la Corte di Cassazione prima, la Corte d’Appello di Milano poi, abbiano fatto «un’invasione di campo». Al contrario penso che abbiano consentito a noi tutti di conoscere la volontà di Eluana: volontà che dev’essere difesa. «Lasciate decidere a noi malati», dice in sostanza Marina.
È con questo spirito che ho presentato una mozione a sostegno delle tante Eluane di questo paese (almeno 2500 casi). La mozione si richiama all’art. 32 della Costituzione, all’art. 3 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e all’art. 9 della Convenzione di Oviedo, e impegna il governo a adottare in tempi brevi misure volte al riconoscimento legale dello strumento della dichiarazione anticipata di volontà in ambito sanitario (il testamento biologico), anche con la nomina di un rappresentante fiduciario in caso di incapacità, a tutela della volontà della persona. Contestualmente impegna il governo ad attivarsi affinché la sanità pubblica non frapponga ostacoli al rispetto della volontà di Eluana come indicato nella sentenza di Milano.
NOTE
deputata radicale co-presidente dell’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica
La Stampa del 21 luglio 2008, pag. 28
di Maria Antonietta Farina Coscioni
Con la sua bella lettera Marina Garaventa ha trovato le giuste parole e ha inquadrato i termini della questione a cui noi, presenti nelle istituzioni, dobbiamo trovare il modo di rispondere. C’è chi sostiene che la Corte di Cassazione prima, la Corte d’Appello di Milano poi, abbiano fatto «un’invasione di campo». Al contrario penso che abbiano consentito a noi tutti di conoscere la volontà di Eluana: volontà che dev’essere difesa. «Lasciate decidere a noi malati», dice in sostanza Marina.
È con questo spirito che ho presentato una mozione a sostegno delle tante Eluane di questo paese (almeno 2500 casi). La mozione si richiama all’art. 32 della Costituzione, all’art. 3 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e all’art. 9 della Convenzione di Oviedo, e impegna il governo a adottare in tempi brevi misure volte al riconoscimento legale dello strumento della dichiarazione anticipata di volontà in ambito sanitario (il testamento biologico), anche con la nomina di un rappresentante fiduciario in caso di incapacità, a tutela della volontà della persona. Contestualmente impegna il governo ad attivarsi affinché la sanità pubblica non frapponga ostacoli al rispetto della volontà di Eluana come indicato nella sentenza di Milano.
NOTE
deputata radicale co-presidente dell’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica
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