sabato 26 luglio 2008

La battaglia politica di Ravasin

La battaglia politica di Ravasin

Left del 25 luglio 2008, pag. 82

di s.l.

Una voce flebile con cui chiedere al mondo di non torturarlo. È quella di Paolo Ravasin: il suo testamento biologico video registrato, diffuso dall’associazione Luca Coscioni, ha fatto il giro del web: ha commosso, fatto discutere, indignare, riflettere. Ancora una volta una persona sceglie di usare la propria malattia, la sclerosi laterale amiotrofica, per una lotta politica. E questa scelta non può lasciare indifferente Maria Antonietta Coscioni. Lei, che al suo fianco ha avuto un uomo che, da malato, ha lottato per la libertà di ricerca (ma anche di scelta del malato). E che oggi prosegue la lotta di Luca dai banchi della pattuglia radicale eletta nella lista del Pd alla Camera. Le prime parole, e non potrebbe essere altrimenti, sono di vicinanza al signor Ravasin: «Paolo è vicino all’associazione Coscioni, e la sua vicinanza ci onora».



La novità è nell’uso del videomessaggio come testamento biologico?



Paolo Ravasin vuole vedere rispettata la sua volontà. Se da un lato è impossibilitato a muoversi, d’altro lato può però ancora esprimersi. Da qui l’idea di registrare un videomessaggio. La Sla porta alla morte per soffocamento, e quindi a una fase di perdita di coscienza. Lui vuole premunirsi rispetto a questa condizione con una manifestazione chiara della sua volontà.



Specie nel mondo cattolico, però, sono assai cauti. Un videomessaggio non sarebbe prova certa.

Rispondo dicendo che a questo punto non bisogna credere a nessun tipo di voce. Sono persone che si ergono a difesa della vita a tutti i costi, e che però non vogliono che si possa manifestare la propria volontà. Noi invece diciamo: venga fuori questa volontà, anche attraverso un messaggio audiovisivo, senza nessun tipo di costruzione. In realtà ciò che vuole Ravasin viene messo in discussione come è accaduto con Eluana Englaro, Piergiorgio Welby, Giovanni Nuvoli...



Sono situazioni che si ripetono spesso...

Ci troviamo di fronte a persone che con spietatezza e con violenza continuano a negare la vita, a negare la volontà della persona. Per questo ho presentato una mozione a sostegno della volontà e del rispetto di Eluana Englaro, che richiama l’articolo 32 della Costituzione, l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e l’articolo 9 della convenzione di Oviedo, e che chiede al governo che siano adottate in tempi brevi misure per il riconoscimento legale del testamento biologico. Sotto qualsiasi forma: scritta, o audiovisiva.



Ravasin chiede di non essere sottoposto ad alimentazione e Idratazione artificiali. Per la bioetica non sono trattamenti medici, e non possono essere rifiutati.

La questione è un punto nodale in fatto di consenso informato e di testamento biologico. La cassazione si è espressa dicendo che possono essere sospese, ovviamente in casi di acclarata irreversibilità, e questo rafforza la nostra posizione: ribadiamo che quando la volontà di un malato è chiara, e prevede anche la sospensione di questo tipo di trattamenti, la nostra impostazione è quella di rispettare sempre e comunque la volontà della persona.



Il Comitato nazionale di bioetica approvò nel 2003 delle linee guida di testamento biologico, molto caute ma che avevano un merito: quello di andare bene a tutti I membri del Cnb, da Demetrio Neri a Francesco D’Agostino. Voi Radicali accettereste un modello dei genere?

Noi non vogliamo accettare una cattiva legge sul testamento biologico. Vogliamo una legge che accolga le istanze di tutti i cittadini, sia di quelli che non vogliono pronunciarsi su questi temi, sia di quelli che invece vogliono farlo. Solo una buona legge sul testamento biologico può fare la differenza nel nostro ordinamento.

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