l'Unità 6.3.09
Ignazio Marino: "C'è il tentativo di cambiare la Costituzione"
di Jolanda Bufalini
Nel maggio del 2000 il chirurgo Ignazio Marino si trovò di fronte li caso di Milagros e Marta, le due sorelline siamesi unite in modo tale che l`intervento per separarle avrebbe dovuto sacrificarne una. «Mi rifiutai di fare quell`intervento. Tanto radicale è la mia contrarietà all`eutanasia: un chirurgo non ha studiato per sopprimere». E uno dei motivi, questo, del fastidio di Marino per la confusione creata da un «clima alterato: si contrappone il partito della vita a quello della morte per delegittimare l`avversario»
Lei ha detto oggi che l`unica via sarà l`ostruzionismo. Non crede alle parole di apertura?
«Vede, non mi fido. La destra ha presentato un Ddl incostituzionale e inapplicabile. Sono persone competenti eppure hanno scelto uno strumento inutilizzabile. Ridicolizzati hanno cambiato gli aspetti tecnici ma non quelli sostanziali: una legge nata per la libertà di scelta diventa una norma con la quale Mario Riccio, il medico di Welby, sarebbe incriminato. Oggi in commissione c`erano per il governo i sottosegretari Fazio e Roccella. Non ho sentito da loro parole di accoglimento, sulle due questioni irrinunciabili: il consenso informato e la possibilità, in ogni momento, per il paziente di esprimere il dissenso».
Umberto Bossi ha però chiesto che si lavori a una visione condivisa.
«Ho parlato ieri con Bossi. Immagino che ci vedremo la settimana prossima. Ho trovato in lui un atteggiamento di grande disponibilità al dialogo e di grande attenzione alla sofferenza. Esco incoraggiato da quel dialogo al quale ha partecipato il senatore Rizzi (Ln), anche lui medico rianimatore, e quindi una persona che si confronta con la sofferenza».
Allora c`è la possibilità di un dialogo trasversale?
«Noi stiamo affrontando il problema di terapie che allungano l`agonia delle persone. All`origine del clima attuale, a mio avviso, c`è la strumentalizzazione fatta da Berlusconi delle ultime fasi del caso Englaro. Ma nel 2005 Antonio Tomassini, medico, presentò un disegno di legge che io sottoscriverei. Anzi, non ho difficoltà a riconoscere che in molte parti del mio disegno di legge mi sono ispirato a quello dell`attuale presidente della commissione Sanità, anche lì si riconosce il diritto dei paziente di dire basta».
Sulla sospensione di idratazione e nutrizione sin qui non c`è stata nessuna convergenza
«Non sono un testone, ho passato lunghi anni in luoghi di cura. Se per nutrire devo praticare un incisione, inserire un sondino, usare prodotti farmacologici, dare punti di sutura, consultare un gastroenterologo, sottoporre al rischio di complicanze il malato, questo è un trattamento sanitario e nessuno può esservi sottoposto senza consenso. La verità è che c`è in atto un tentativo surrettizio di cambiare la Costituzione. Ma chi è contano alla libertà di scelta prevista dalla Costituzione lo proponga a viso aperto, perché è la Costituzione che prescrive di non invadere la dignità e il corpo del cittadino senza il suo consenso».
Il sottosegretario Mantovano chiede come si fa a sapere che la volontà di una persona non è cambiata, quando non è più in grado di esprimersi.
«Insisto, è la proposta della maggioranza che crea un obbligo, noi siamo per la libertà di scelta. Si può scegliere che venga fatto ogni tentativo che la tecnologia consente. Si può scegliere, nel caso che non si sia più in grado di esprimersi, un fiduciario. Una persona che ci ama e ci conosce. E che deciderà insieme ai medici».
Ignazio Marino: "C'è il tentativo di cambiare la Costituzione"
di Jolanda Bufalini
Nel maggio del 2000 il chirurgo Ignazio Marino si trovò di fronte li caso di Milagros e Marta, le due sorelline siamesi unite in modo tale che l`intervento per separarle avrebbe dovuto sacrificarne una. «Mi rifiutai di fare quell`intervento. Tanto radicale è la mia contrarietà all`eutanasia: un chirurgo non ha studiato per sopprimere». E uno dei motivi, questo, del fastidio di Marino per la confusione creata da un «clima alterato: si contrappone il partito della vita a quello della morte per delegittimare l`avversario»
Lei ha detto oggi che l`unica via sarà l`ostruzionismo. Non crede alle parole di apertura?
«Vede, non mi fido. La destra ha presentato un Ddl incostituzionale e inapplicabile. Sono persone competenti eppure hanno scelto uno strumento inutilizzabile. Ridicolizzati hanno cambiato gli aspetti tecnici ma non quelli sostanziali: una legge nata per la libertà di scelta diventa una norma con la quale Mario Riccio, il medico di Welby, sarebbe incriminato. Oggi in commissione c`erano per il governo i sottosegretari Fazio e Roccella. Non ho sentito da loro parole di accoglimento, sulle due questioni irrinunciabili: il consenso informato e la possibilità, in ogni momento, per il paziente di esprimere il dissenso».
Umberto Bossi ha però chiesto che si lavori a una visione condivisa.
«Ho parlato ieri con Bossi. Immagino che ci vedremo la settimana prossima. Ho trovato in lui un atteggiamento di grande disponibilità al dialogo e di grande attenzione alla sofferenza. Esco incoraggiato da quel dialogo al quale ha partecipato il senatore Rizzi (Ln), anche lui medico rianimatore, e quindi una persona che si confronta con la sofferenza».
Allora c`è la possibilità di un dialogo trasversale?
«Noi stiamo affrontando il problema di terapie che allungano l`agonia delle persone. All`origine del clima attuale, a mio avviso, c`è la strumentalizzazione fatta da Berlusconi delle ultime fasi del caso Englaro. Ma nel 2005 Antonio Tomassini, medico, presentò un disegno di legge che io sottoscriverei. Anzi, non ho difficoltà a riconoscere che in molte parti del mio disegno di legge mi sono ispirato a quello dell`attuale presidente della commissione Sanità, anche lì si riconosce il diritto dei paziente di dire basta».
Sulla sospensione di idratazione e nutrizione sin qui non c`è stata nessuna convergenza
«Non sono un testone, ho passato lunghi anni in luoghi di cura. Se per nutrire devo praticare un incisione, inserire un sondino, usare prodotti farmacologici, dare punti di sutura, consultare un gastroenterologo, sottoporre al rischio di complicanze il malato, questo è un trattamento sanitario e nessuno può esservi sottoposto senza consenso. La verità è che c`è in atto un tentativo surrettizio di cambiare la Costituzione. Ma chi è contano alla libertà di scelta prevista dalla Costituzione lo proponga a viso aperto, perché è la Costituzione che prescrive di non invadere la dignità e il corpo del cittadino senza il suo consenso».
Il sottosegretario Mantovano chiede come si fa a sapere che la volontà di una persona non è cambiata, quando non è più in grado di esprimersi.
«Insisto, è la proposta della maggioranza che crea un obbligo, noi siamo per la libertà di scelta. Si può scegliere che venga fatto ogni tentativo che la tecnologia consente. Si può scegliere, nel caso che non si sia più in grado di esprimersi, un fiduciario. Una persona che ci ama e ci conosce. E che deciderà insieme ai medici».
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