venerdì 7 novembre 2008

Accanimento terapeutico come evitarlo

Accanimento terapeutico come evitarlo

La Gazzetta del Mezzogiorno del 6 novembre 2008, pag. 38

di Gero Grassi

La qualità dell’assistenza medica tramite la promozione delle terapie antidolore e delle cure palliative per potenziare il tema della dignità del fine vita è stato uno degli argomenti discussi in Commissione Affari Sociali. Il PD ha assunto una posizione definita in merito.

La sofferenza in stato di malattia richiede un’attenzione particolare, pertanto il PD sostiene l’implementazione di un sistema che riduca la sofferenza fisica e migliori lo stato psicologico del malato.

Nello stato di malattia, i familiari e le persone care del paziente rappresentano il punto di riferimento nel sostegno psicologico. Il medico che dispensa cure efficaci o diagnosi definitive ha una responsabilità altrettanto importante pure da un punto di vista emotivo. L’impatto dell’alleanza terapeutica, ovvero il rapporto di fiducia tra medico e paziente risulta significativo in questa logica. La responsabilità che ha il medico nei confronti del suo paziente in termini di decisione e soprattutto in termini di partecipazione e informazione di quanto avviene non è delegabile.

Il rispetto della vita e della morte passano attraverso il rispetto delle dichiarazioni anticipate di volontà per escludere dal rischio di accanimento terapeutico il paziente che versa in condizioni di incapacità di intendere e volere. Questa posizione genera spesso difficoltà nel comprendere il punto di equilibrio tra la volontà del paziente e l’esercizio dell’autonomia della professionalità medica. Ed ecco perché nei vari provvedimenti legislativi si sta cercando di individuare una strategia adeguata a risolvere questo dubbio fondamentale.

Altro significativo problema a cui si sta cercando una risposta e soluzione è il rapporto tra la condizione in cui si esprime la propria volontà e quella in cui si vive la malattia, dunque l’attualità del consenso. In stato di salute si possono ritenere inaccettabili condizioni che poi al momento della malattia possono risultare tollerabili.

Rispondere a quesiti di questo spessore implica un’assunzione di responsabilità da parte di tutti. E PD propone un proficuo dialogo tra comunità medica, scientifica e politica. Si propone l’attribuzione al Consiglio Superiore di Sanità del compito di elaborare linee guida di riferimento per definire principi e valori nei quali ricondurre l’accanimento terapeutico e delineare gli estremi entro i quali deve realizzarsi la cura del paziente.

Il PD è disponibile a confrontarsi e misurarsi con gli altri gruppi politici per salvaguardare sempre la qualità della vita in ogni sua espressione.

NOTE

Deputato del PD, vice presidente Commissione Affari sociali

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