giovedì 22 gennaio 2009

Parla il sindaco di torino: «Su Eluana c'è una sentenza. Sacconi non fa il suo dovere»

il Riformista 22.1.09
Chiamparino. Parla il sindaco di torino: «Su Eluana c'è una sentenza. Sacconi non fa il suo dovere»
«Senza una linea comune sul testamento biologico il Pd non è più un partito»
di Tommaso Labate

INTERVISTA. Il ministro ombra si schiera con Bresso. «Sostenere Beppino Englaro è eticamente corretto. Libertà di coscienza? No, dobbiamo decidere».

C'è una sola premessa da fare. Stavolta, dice Sergio Chiamparino, «della polemica politica non mi frega un bel nulla». Anche perché, mai come stavolta, «tutti fanno finta di non sapere che c'è una sentenza della Cassazione». Una sentenza, aggiunge, «che va rispettata soprattutto perché, in assenza di una legge, è l'unico riferimento normativo che abbiamo».
Il sindaco di Torino, dirigente nazionale del Pd e ministro ombra del Federalismo, affida a quest'intervista al Riformista la sua posizione sul caso Englaro («Sono d'accordo con la scelta della Bresso»), sul testamento biologico («A mio avviso, è necessario») e sul comportamento del suo partito, che sul tema ha deciso di non decidere. «Su una questione come questa - dice Chiamparino - il Pd ha il dovere di arrivare a un punto di compromesso, a una posizione unitaria. Se non lo facciamo, vorrà dire che non siamo un partito ma, più semplicemente, un gruppo di amici che stanno insieme».
Sindaco, Mercedes Bresso ha dichiarato la disponibilità del Piemonte ad accogliere Eluana.
Io sono perfettamente d'accordo con questa scelta. Ripeto: c'è una sentenza della Cassazione ed è nostro dovere rispettarla e farla attuare. Tutto il resto è polemica politica, una strumentalizzazione di cui, soprattutto in questo caso, bisognerebbe fare a meno.
Il ministro Sacconi però insiste, nega di tenere «sotto scacco» le strutture ospedaliere private. Lei che ne pensa?
Chi fa il ministro ha il compito di far rispettare le leggi. E in assenza di una legge, il pronunciamento della Cassazione è l'unico riferimento normativo che abbiamo. Di conseguenza, la scelta del Piemonte sopperisce a una «mancanza» di Sacconi.
Lei è favorevole a una legge sul testamento biologico?
Tanto per citare l'esempio di Eluana, credo che il padre Beppino sia l'unico, autentico, interprete della volontà della figlia. A mio avviso, andare in questa direzione è moralmente giusto ed eticamente corretto.
I gruppi parlamentari del Pd, però, sul caso specifico hanno scelto di non scegliere. La discussione dell'altro giorno si è conclusa senza una votazione finale...
Su questioni eticamente sensibili un partito non deve imporre nulla. Ma il pensiero della maggioranza deve essere tradotto in un atto politico.
In che senso?
Nel senso che una maggioranza non può imporre al mio amico Bobba (esponente teodem, ndr) di pensarla allo stesso modo. Ma di fronte a temi che sono sempre più centrali per il paese, e il testamento biologico lo è, non si può scegliere non scegliere. Se il Pd non ha ancora prodotto una posizione comune su questo terreno... beh, è arrivato il momento di recuperare.
Molti dei cattolici del Pd, però, si appellano alla «libertà di coscienza».
Io capisco la libertà di coscienza nel caso in cui, ad esempio, si discuta di un ordine del giorno sull'eutanasia; tra l'altro, credo che anch'io sarei contrario. Ma qui parliamo di un'altra cosa: nel momento in cui il Parlamento si prepara ad affrontare il tema del fine vita, il Pd ha il dovere di maturare una posizione comune. Sennò significa che non siamo un partito ma solo un gruppo di amici. Il testamento biologico è diventato un tema cruciale, sul quale noi dobbiamo essere in grado di trovare un punto di mediazione, di elaborare un nostro testo, di presentare proposte di legge.
Detta così, il «testamento biologico» sembra un argomento perfetto per la conferenza programmatica che il Pd si prepara ad affrontare. O sbaglio?
Tutt'altro. Guardi che la conferenza programmatica del Pd non è soltanto la sommatoria delle nostre ricette per gli imprenditori, gli insegnanti, gli operai e via dicendo. In quella sede si discuterà anche di ambiente, dal nucleare agli ogm. Per questo la questione dei «confini della vita» può e deve essere affrontata nella conferenza programmatica. Più che altro, mi stupirei se non fosse così...

Nessun commento: