lunedì 19 gennaio 2009

Corteo per «liberare Eluana» «Sacconi rinunci all’immunità»

Corteo per «liberare Eluana» «Sacconi rinunci all’immunità»

Corriere della Sera del 19 gennaio 2009, pag. 20

di Grazia Maria Mottola

Diciassette rose per Eluana. Una per ogni anno in stato vegetativo. Per ricordare quel 18 gennaio 1992, data dell’incidente, origine della sua vicenda, umana e giudiziaria. Sfilano in testa al corteo dell’associazione Coscioni e dai Radicali italiani, attraversano il centro storico di Lecco, si fermano davanti alla Casa di cura dove è ricoverata. Papà Beppino sfida il nevischio, aspettando la consegna.



Arrivano in 400 circa, dietro lo striscione nelle mani di Marco Cappato, segretario della Coscioni; Silvio Viale, il medico torinese che da tempo si offre per fare le volontà di Eluana; il socialista Riccardo Nencini, presidente del consiglio regionale toscano. C’è anche gente comune, in coda per salutare Beppino. Mezz’ora di strada, un centinaio le fiaccole, alle spalle una «maratona oratoria». L’appello, indirizzato ai «sequestratori di Eluana» è all’unisono: «Liberate Eluana, ostaggio della politica partitocratica». Sotto accusa soprattutto l’atto di indirizzo del ministro Sacconi, ora indagato per violenza privata, sul quale si concentra Cappato: «Se ha il coraggio, rinunci all’immunità parlamentare». Una proposta da Viale: «In Piemonte Mercedes Bresso si era detta disponibile. Ne parlerò a Englaro». Spunta Carlo Alberto Defanti, neurologo di Eluana: l’ha visitata, le sue condizioni sono stabili.



Alle 19.30 papà Beppino riceve i fiori: «Lo scorso anno dissi che sarebbe stata l’ultima volta, ora lo ripeto». La speranza non manca, nonostante il recente stop di Udine: «Andrò avanti per rispettare il patto di sangue con mia figlia. Troveremo una soluzione sempre nella legalità, sempre in Italia». E si guarda intorno: «Mai vista tanta gente, si vede che è cambiato il clima culturale. Eluana non è sola, lei avrebbe detto grazie».

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