Testamento biologico, Napolitano scrive a Ravasin: "Spero ci sia condivisione"
L'Unità del 29 aprile 2009, pag. 18
«Raccolgo il suo appassionato messaggio con la stessa attenzione e partecipazione con cui seguo tutti i casi di tragica sofferenza personale, al di là delle posizioni che ciascuno può esprimere in termini generali». Lo scrive il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Paolo Ravasin, l`uomo ammalato di sclerosi laterale amiotrofica che il 21 aprile scorso aveva inviato un video-appello alle massime cariche istituzionali sulla questione del testamento biologico. La missiva è stata resa pubblica dall`Associazione Luca Coscioni. «I temi da lei ora evocati (disciplina della fine vita, testamento biologico, trattamenti di alimentazione e idratazione meccanica) - scrive il Capo dello Stato - continuano a interrogare le coscienze individuali e investono sempre più la responsabilità collettiva. In Parlamento si è infine aperta una discussione che si sta misurando con la complessità e la delicatezza di questioni eticamente sensibili, che incidono sui diritti fondamentali della persona e investono concezioni politiche trasversali agli stessi schieramenti politici». Il Presidente della Repubblica sente «profondamente la responsabilità di ascoltare ogni voce», ma constata «che in Parlamento si è determinato un clima di grande riflessività e confidare che prevalga l`impegno a individuare soluzioni il più possibile condivise nel dovuto equilibrio tra i diversi beni costituzionali da tutelare». Per Ravasin le parole del Capo dello Stato potrebbero ispirare «le coscienze dei Parlamentari che hanno finora svilito la libertà di scelta».
L'Unità del 29 aprile 2009, pag. 18
«Raccolgo il suo appassionato messaggio con la stessa attenzione e partecipazione con cui seguo tutti i casi di tragica sofferenza personale, al di là delle posizioni che ciascuno può esprimere in termini generali». Lo scrive il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Paolo Ravasin, l`uomo ammalato di sclerosi laterale amiotrofica che il 21 aprile scorso aveva inviato un video-appello alle massime cariche istituzionali sulla questione del testamento biologico. La missiva è stata resa pubblica dall`Associazione Luca Coscioni. «I temi da lei ora evocati (disciplina della fine vita, testamento biologico, trattamenti di alimentazione e idratazione meccanica) - scrive il Capo dello Stato - continuano a interrogare le coscienze individuali e investono sempre più la responsabilità collettiva. In Parlamento si è infine aperta una discussione che si sta misurando con la complessità e la delicatezza di questioni eticamente sensibili, che incidono sui diritti fondamentali della persona e investono concezioni politiche trasversali agli stessi schieramenti politici». Il Presidente della Repubblica sente «profondamente la responsabilità di ascoltare ogni voce», ma constata «che in Parlamento si è determinato un clima di grande riflessività e confidare che prevalga l`impegno a individuare soluzioni il più possibile condivise nel dovuto equilibrio tra i diversi beni costituzionali da tutelare». Per Ravasin le parole del Capo dello Stato potrebbero ispirare «le coscienze dei Parlamentari che hanno finora svilito la libertà di scelta».
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