"Non voglio la nutrizione forzata"
Il Mattino del 22 aprile 2009, pag. 13
Marco Maffettone
Lo sguardo fisso alla telecamera e un filo di voce per ribadire la sua volontà. Paolo Ravasin, 49 anni, da dieci affetto da sclerosi laterale amiotrofica (SLA), dal letto della clinica in provincia di Treviso dove è ricoverato, ha inviato il suo video-appello al presidente della Repubblica e alla massime cariche di Camera e Senato per dire «no» al disegno di legge sul testamento biologico approvato il 27 marzo scorso a Palazzo Madama e ora al vaglio della Camera dei deputati. «L`Organizzazione mondiale della sanità - dice infatti Paolo Ravasin ha sancito che l`alimentazione e l`idratazione artificiali sono dei trattamenti sanitari a tutti gli effetti: questa legge è anticostituzionale perché non mi consente di rifiutare tali trattamenti». Ravasin, nato e cresciuto a Treviso, da quattro anni vive in uno stato di paralisi, nella struttura in cui era ricoverato precedentemente per ben 18 volte la macchina che gli consente di respirare si è staccata, rischiando di farlo morire. «Tutto questo non mi ha tolto la voglia di lottare - dice oggi nonostante non mi sia stato ancora dato un comunicatore che mi consenta, usando gli occhi di parlare anche nei giorni in cui non ho voce». Nel luglio scorso ha registrato un altro video messaggio con il quale rendeva pubblico il suo volere rispetto alle cure. «Al peggiorare della mia condizione, sospendete tutte le cure», aveva chiesto. Oggi però quella sua volontà gli appare inapplicabile. «Questa legge - spiega oggi - rende carta straccia le mie direttive anticipate ed in particolare la mia decisione di non sottopormi ad alimentazione e nutrizione artificiale quando non sarò più in grado di farlo». Ravasin, che nel video che stato diffuso ieri dai tanti canali mediatici cita più volte Piergiorgio Welby morto nel dicembre del 2006 per distrofia muscolare dopo una lunga battaglia contro l`accanimento terapeutico, rivendica la sua «libertà di scelta in un grido che non è di disperazione ma carico di speranza umana e civile». La sclerosi laterale amiotrofica è una malattia degenerativa e progressiva del sistema nervoso influisce in modo predominante sui neuroni mo- tori. Nella maggioranza dei casi, la malattia non danneggia la mente, la personalità, l`intelligenza o la memoria del paziente. «Mi viene sottratta conclude nel videomessaggio Paolo Ravasin - l`unica libertà che mi è rimasta: quella di poter decidere sulla mia morte, ma Stato e Chiesa hanno preteso di sostituirsi a Dio». E sì apre il dibattito, che richiama i vari passaggi legislativi del Parlamento stabiliti all`indomani della tragedia di Eluana Englaro. «L`appello di Paolo Ravasin rivolto alle massime cariche dello Stato italiano, rappresenta un messaggio di altissimo valore politico, specialmente in questo momento molto delicato in cui il disegno di legge sul testamento biologico sta passando dal Senato alla Camera» afferma Emma Bonino, parlamentare radicale. «Ravasin - continua la Bonino - ci fa capire che ci sono principi che non sono a disposizione di nessuna maggioranza, anche se questa fosse bulgara». «Il Parlamento non può ignorare la sensibilità di milioni di italiani che vorrebbero una legge sul testamento biologico giusta ed umana, che consenta di rifiutare accanimenti terapeutici tramite idratazione e alimentazione forzate». afferma Umberto Guidoni, eurodeputato di Sinistra e Libertà.
Il Mattino del 22 aprile 2009, pag. 13
Marco Maffettone
Lo sguardo fisso alla telecamera e un filo di voce per ribadire la sua volontà. Paolo Ravasin, 49 anni, da dieci affetto da sclerosi laterale amiotrofica (SLA), dal letto della clinica in provincia di Treviso dove è ricoverato, ha inviato il suo video-appello al presidente della Repubblica e alla massime cariche di Camera e Senato per dire «no» al disegno di legge sul testamento biologico approvato il 27 marzo scorso a Palazzo Madama e ora al vaglio della Camera dei deputati. «L`Organizzazione mondiale della sanità - dice infatti Paolo Ravasin ha sancito che l`alimentazione e l`idratazione artificiali sono dei trattamenti sanitari a tutti gli effetti: questa legge è anticostituzionale perché non mi consente di rifiutare tali trattamenti». Ravasin, nato e cresciuto a Treviso, da quattro anni vive in uno stato di paralisi, nella struttura in cui era ricoverato precedentemente per ben 18 volte la macchina che gli consente di respirare si è staccata, rischiando di farlo morire. «Tutto questo non mi ha tolto la voglia di lottare - dice oggi nonostante non mi sia stato ancora dato un comunicatore che mi consenta, usando gli occhi di parlare anche nei giorni in cui non ho voce». Nel luglio scorso ha registrato un altro video messaggio con il quale rendeva pubblico il suo volere rispetto alle cure. «Al peggiorare della mia condizione, sospendete tutte le cure», aveva chiesto. Oggi però quella sua volontà gli appare inapplicabile. «Questa legge - spiega oggi - rende carta straccia le mie direttive anticipate ed in particolare la mia decisione di non sottopormi ad alimentazione e nutrizione artificiale quando non sarò più in grado di farlo». Ravasin, che nel video che stato diffuso ieri dai tanti canali mediatici cita più volte Piergiorgio Welby morto nel dicembre del 2006 per distrofia muscolare dopo una lunga battaglia contro l`accanimento terapeutico, rivendica la sua «libertà di scelta in un grido che non è di disperazione ma carico di speranza umana e civile». La sclerosi laterale amiotrofica è una malattia degenerativa e progressiva del sistema nervoso influisce in modo predominante sui neuroni mo- tori. Nella maggioranza dei casi, la malattia non danneggia la mente, la personalità, l`intelligenza o la memoria del paziente. «Mi viene sottratta conclude nel videomessaggio Paolo Ravasin - l`unica libertà che mi è rimasta: quella di poter decidere sulla mia morte, ma Stato e Chiesa hanno preteso di sostituirsi a Dio». E sì apre il dibattito, che richiama i vari passaggi legislativi del Parlamento stabiliti all`indomani della tragedia di Eluana Englaro. «L`appello di Paolo Ravasin rivolto alle massime cariche dello Stato italiano, rappresenta un messaggio di altissimo valore politico, specialmente in questo momento molto delicato in cui il disegno di legge sul testamento biologico sta passando dal Senato alla Camera» afferma Emma Bonino, parlamentare radicale. «Ravasin - continua la Bonino - ci fa capire che ci sono principi che non sono a disposizione di nessuna maggioranza, anche se questa fosse bulgara». «Il Parlamento non può ignorare la sensibilità di milioni di italiani che vorrebbero una legge sul testamento biologico giusta ed umana, che consenta di rifiutare accanimenti terapeutici tramite idratazione e alimentazione forzate». afferma Umberto Guidoni, eurodeputato di Sinistra e Libertà.
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