martedì 7 dicembre 2010

Il governo contro i registri

l’Unità 20.11.10
Il governo contro i registri
I centralisti di fine-vita
di Marco Cappato, Simonetta Dezi, Luigi Manconi

Il ricatto finanziario. La stessa tecnica utilizzata da Sacconi per minacciare la clinica disponibile ad accogliere Eluana Englaro è oggi rivolta contro i comuni disponibili ad istituire il registro dei testamenti biologici. I ministri del Lavoro, Salute, Interno ovvero Sacconi, Fazio e Maroni, con una circolare hanno infatti dichiarato i registri comunali che raccolgono il cosiddetto biotestamento privi di “effetti giuridici” e hanno aggiunto che i comuni che aderiscono all’ iniziativa potrebbero essere chiamati a rispondere di un uso distorto di risorse umane e finanziarie pubbliche. L’affondo era, da noi radicali, previsto dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi del sottosegretario alla salute Eugenia Roccella.
I promotori del registro dei testamenti biologici presso i comuni hanno un nome: le associazioni A Buon Diritto e Luca Coscioni. Questa iniziativa è in effetti, al momento, l’unico strumento a disposizione dei cittadini per testimoniare una scelta della persona e per tutelare il diritto all’autodeterminazione in materia sanitaria sancito in primo luogo dalla nostra Carta Costituzionale. Quello che viene proposto a chi abbia redatto un documento, autenticato, contenente decisioni relative al fine vita (scelte mediche, sospensione delle cure, rianimazione, tumulazione o cremazione, rito religioso o civile ...), è di far registrare presso un ufficio comunale l’esistenza di tale documento e il luogo dove hanno deciso di conservarlo. Nel Registro, riservato ai cittadini residenti nel Comune, dovrebbero essere riportati gli estremi dei testamenti biologici al fine anche di garantire la certezza della data di presentazione e la fonte di provenienza.
I principi a cui si fa riferimento e che spingono le associazioni a continuare sulla strada intrapresa sono affermati, come si è detto, dalla nostra Carta Costituzionale, ribaditi da Convenzioni internazionali, quale quella di Oviedo, e confermati da alcune sentenze. Proprio la giurisprudenza della Cassazione relativa alla vicenda Englaro fa ritenere l’isituzione del Registro comunale dei testamenti biologici un passo essenziale per la concreta tutela di un diritto fondamentale della persona. E contrariamente a quanto sostenuto nella circolare ministeriale, il ruolo che le amministrazioni possono svolgere a riguardo è insostituibile. In assenza di una normativa di legge, ricordiamo inoltre ai ministri – o saranno direttamente i tribunali a farlo -, che è solo l’autorità giudiziaria che può stabilire quali siano gli effetti giuridici dei testamenti biologici e del relativo Registro. In particolare il ministro Maroni dovrebbe rendersi conto che con queste posizioni, assolutamente irrispettose dell’autonomia dei comuni, costituzionalmente garantita, finisce per vestire i panni di un autentico ministro “federalista” del peggiore Stato etico centralista e clericale.

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