La Repubblica 10.2.10
Veronesi: così si impone l´alimentazione forzata
"Ma il testo in discussione è contro la Costituzione"
di Carlo Brambilla
Dopo tutto quello che è successo, in questi ultimi mesi migliaia di persone hanno capito il significato del testamento biologico
MILANO - «Penso che Beppino Englaro abbia dato al Paese una grande lezione di civiltà. Invece di risolvere il suo dramma nell´ombra ha scelto di portarlo nell´agorà, sapendo di esporsi così alle accuse, anche infamanti, di chi non la pensa come lui. Per questo ho deciso, un anno dopo, di dare la mia adesione al Comitato scientifico dell´associazione "Per Eluana" (www. pereluana. it)». Umberto Veronesi è tra i nomi prestigiosi che hanno aderito alla neonata associazione presieduta da Beppino Englaro, con lo scopo di tutelare il diritto individuale a una scelta libera e consapevole sull´accettazione dei trattamenti sanitari.
Professor Veronesi, un anno fa moriva Eluana. La discussione sulla fine della vita e su chi deve decidere, per che cosa, è entrata ormai in tutte le famiglie.
«Quando in Senato è giunta la notizia della fine della tragedia di Eluana ho sentito il dovere morale di esprimere pubblicamente il mio sostegno alla battaglia di Beppino Englaro per il rispetto della libera volontà di sua figlia. Tutta questa vicenda è servita a far nascere una nuova consapevolezza. Sono migliaia le persone che hanno capito il significato del testamento biologico, lo hanno scaricato da internet e lo hanno consegnato a loro persone di fiducia. E altri continuano a farlo».
Cosa pensa della proposta attuale di regolamentazione dell´espressione delle volontà anticipate, cioè di testamento biologico?
«Penso che se fosse approvata peggiorerebbe la situazione. Perché in pratica, imponendo l´alimentazione e idratazione forzata, vieterebbe a tutti i cittadini di dire lucidamente "no" alla vita artificiale, come era lo stato vegetativo permanente di Eluana. Sarebbe una legge anticostituzionale perché tradirebbe il principio della libertà dei cittadini di poter rifiutare qualsiasi trattamento».
Veronesi: così si impone l´alimentazione forzata
"Ma il testo in discussione è contro la Costituzione"
di Carlo Brambilla
Dopo tutto quello che è successo, in questi ultimi mesi migliaia di persone hanno capito il significato del testamento biologico
MILANO - «Penso che Beppino Englaro abbia dato al Paese una grande lezione di civiltà. Invece di risolvere il suo dramma nell´ombra ha scelto di portarlo nell´agorà, sapendo di esporsi così alle accuse, anche infamanti, di chi non la pensa come lui. Per questo ho deciso, un anno dopo, di dare la mia adesione al Comitato scientifico dell´associazione "Per Eluana" (www. pereluana. it)». Umberto Veronesi è tra i nomi prestigiosi che hanno aderito alla neonata associazione presieduta da Beppino Englaro, con lo scopo di tutelare il diritto individuale a una scelta libera e consapevole sull´accettazione dei trattamenti sanitari.
Professor Veronesi, un anno fa moriva Eluana. La discussione sulla fine della vita e su chi deve decidere, per che cosa, è entrata ormai in tutte le famiglie.
«Quando in Senato è giunta la notizia della fine della tragedia di Eluana ho sentito il dovere morale di esprimere pubblicamente il mio sostegno alla battaglia di Beppino Englaro per il rispetto della libera volontà di sua figlia. Tutta questa vicenda è servita a far nascere una nuova consapevolezza. Sono migliaia le persone che hanno capito il significato del testamento biologico, lo hanno scaricato da internet e lo hanno consegnato a loro persone di fiducia. E altri continuano a farlo».
Cosa pensa della proposta attuale di regolamentazione dell´espressione delle volontà anticipate, cioè di testamento biologico?
«Penso che se fosse approvata peggiorerebbe la situazione. Perché in pratica, imponendo l´alimentazione e idratazione forzata, vieterebbe a tutti i cittadini di dire lucidamente "no" alla vita artificiale, come era lo stato vegetativo permanente di Eluana. Sarebbe una legge anticostituzionale perché tradirebbe il principio della libertà dei cittadini di poter rifiutare qualsiasi trattamento».
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