martedì 9 febbraio 2010

La situazione. Un anno fa moriva Eluana Englaro. Ancora speculazioni e demagogie

da radicali.it
La situazione. Un anno fa moriva Eluana Englaro. Ancora speculazioni e demagogie

di Valter Vecellio

Per una elementare regola di educazione, e anche per non incorrere in una possibile querela ci si astiene dal qualificare – come pure sarebbe giusto e necessario – le affermazioni che esponenti del centro-destra hanno ritenuto di fare a un anno dalla morte di Eluana Englaro. Del resto, sono da una parte incommentabili; dall’altra si commentano da sole.



La sottosegretaria alla Salute Eugenia Roccella che ogni giorno scaglia i suoi fulmini contro qualcuno o qualcosa – recentemente ha trovato da ridire anche su una storia di Dylan Dog – dice che “nel corso dei mesi in cui ci siamo accostati alla sua storia, il nostro rapporto con Eluana è diventato affettuoso e familiare. Insieme con chi, nel mondo politico, a partire dal presidente del Consiglio, ha seguito la vicenda, la ricordano tutti coloro che hanno sperato e lottato perché non si mettesse fine alla sua esistenza”. Il presidente del Consiglio, sia detto per inciso, è lo stesso che se ne uscì dicendo che Eluana poteva anche restare incinta e partorire.



Non ha voluto rinunciare a dire la sua il presidente dei senatori del PdL Maurizio Gasparri: “A un anno di tragedia e di cinismo in cui fu spenta la vita di Eluana, la celebrazione della giornata della vita ci impegna a contrastare ovunque la cultura della morte, contro l’eutanasia, la banalizzazione dell’aborto con l’abuso di veleni chimici. Auspichiamo il varo di una buona legge sul fine vita, ci opporremo in ogni sede anche giudiziaria all’uso contra legem della RU 486, facciamo delle questioni etiche il banco di prova prioritario per il PdL”. Ed ha parlato anche il vice-presidente dei senatori del PdL Gaetano Quagliariello, lo stesso che – ricorderete – un anno fa si mise a strillare come un ossesso in Senato che Eluana era stata assassinata e scandì la parola “assassini” rivolto ai banchi del centro-sinistra. Questo per ricordare che in quanto a campagne d’odio, c’è chi sa il fatto suo. Per Quagliariello occorre fare una legge sul testamento biologico lasciando fermi i capisaldi che sono stati fissati al Senato, per esempio il divieto di sospendere idratazione e alimentazione artificiali perché non vengono considerate terapie. E quelli che il senatore Quagliariello chiama capisaldi sono né più né meno che l’annullamento di quanto prescrive la Costituzione e la nessuna presa in considerazione della volontà del paziente.



Una notizia positiva viene da Firenze. La giunta comunale ha approvato all’unanimità la delibera che attiva e stabilisce le modalità operative per l’attivazione del registro dei testamenti biologici. La novità è che il servizio verrà erogato in forma gratuita.



C’è un sondaggio i cui risultati sono inequivocabili. E’ uno studio di Observa, l’Osservatorio di Scienza e Società. In caso di grave malattia senza speranza di guarigione e perdita di coscienza del soggetto il 51 per cento degli interpellati ritiene che spetti a ciascun individuo dare indicazioni preventive sulle proprie cure. Il 31 per cento ritiene che spetti al parente prossimo; il 13 per cento al personale medico. Quel 51 per cento che ritiene che spetti alla volontà dell’individuo decidere dice anche che tra le cose che una persona può indicare nel suo testamento biologico, c’è anche il non ricevere alimentazione e idratazione artificiale. Da questo come da altre ricerche e indagini, si ricava che la maggioranza degli italiani è favorevole alla libertà di scelta. Del resto, già nel 2006 un sondaggio EURISPES, a proposito dell’eutanasia ha rivelato che il 38 per cento dei cattolici praticanti e il 69 per cento dei laici era favorevole; e un sondaggio IPSOS del 2007 rilevava che il 74 per cento dei cattolici praticanti ritiene che la voce della Chiesa vada ascoltata, ma che alla fine “decide la coscienza individuale”. E questo nonostante che di queste cose nelle televisioni e sui giornali se ne parli poco e male. Questa la situazione, questi i fatti.

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