sabato 13 settembre 2008

l’Unità 11.9.08
Eluana, un nuovo stop dai giudici di Milano
Il sostituto procuratore Pezza chiede di sospendere il decreto. Entusiasti il Pdl e la Binetti

Nuovo stop alla vicenda di Eluana Englaro: il sostituto procuratore generale di Milano Maria Antonietta Pezza ha infatti firmato la richiesta di sospensiva della esecutività del decreto con cui i giudici della prima sezione civile della Corte d’Appello, lo scorso 9 luglio, hanno autorizzato il padre di Eluana, la donna di Lecco in coma da oltre 16 anni, a interrompere l’alimentazione e l’idratazione artificiali che la tengono in vita. Un nuovo capitolo in questa complessa vicenda che si sta giocando, sempre di più, a colpi di sentenze.
E sempre ieri i legali della famiglia Englaro hanno notificato il controricorso in Cassazione con il quale si sostiene infondato e inammissibile il ricorso presentato dal Pg Pezza alla Suprema Corte contro lo stesso provvedimento dei giudici della Corte d’Appello civile. La richiesta di sospensiva, nei prossimi giorni, sarà esaminata dal presidente di turno della sezione feriale Roberto Pallini, che molto probabilmente rimetterà la decisione alla prima sezione civile della Corte d’Appello, però a un collegio diverso da quello che il 9 luglio ha dato l’autorizzazione a interrompere il trattamento vitale a Eluana. Una decisione, quella del Pg di Milano, alla quale plaude il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella: «Si conferma quello che ho sempre sottolineato in questi mesi, ovvero che quel provvedimento non poteva essere eseguito in assenza di una sentenza definitiva». La sospensiva, dice Roccella, «evita così di trasformare il caso Englaro in un gravissimo precedente giudiziario: Eluana rischiava di essere staccata dal sondino che la nutre e la idrata, e quindi di morire, prima di aver ottenuto una sentenza certa e definitiva».
Plaudono alla mossa del Pg anche gli esponenti del Pdl: «Quel provvedimento non poteva essere eseguito per nessun motivo, in quanto nessun giudice può ordinare un’eutanasia per sentenza», incalza Enrico La Loggia, mentre per Isabella Bertolini con la sospensiva si evita la «condanna a morte» di Eluana, e per Gaetano Quagliariello la richiesta di sospensiva è «uno stimolo ulteriore al Parlamento a legiferare sulla materia» del fine vita «senza perdere altro tempo prezioso». Un giudizio positivo sulla decisione del Pg arriva anche dalle parlamentari del Pd Paola Binetti ed Emanuela Baio, le quali auspicano che questo sia il punto di partenza per un dibattito sul Testamento biologico. Camera e Senato, sottolineano, «si sono impegnate a fare una legge in tempi relativamente brevi, anche se riuscirci entro il 2008 appare assai improbabile. Ma deve trattarsi di una legge - precisano - che riguardi le cure di fine vita, che tenendo conto di questa sospensiva rappresenti un’ulteriore opportunità per riaffermare come nutrizione ed idratazione non possono essere sospese».
Dal presidente del gruppo Pd al Senato Anna Finocchiaro, invece, un duro richiamo: «Credo che serva maggiore responsabilità da parte di tutti e mi stupisce che da destra esultino anche oggi per quello che sta avvenendo a Milano. Io credo che invece di esultare sia necessario lavorare al più presto perchè in Parlamento si approvi una legge sul testamento biologico».

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