venerdì 12 dicembre 2008

"Una scelta civile dimostra che si può morire con dignità"

"Una scelta civile dimostra che si può morire con dignità"

La Repubblica del 11 dicembre 2008, pag. 15

di Paola Coppola

«Guardare in faccia la morte, affrontarla come parte della vita: a questo serve quel documentario. Sulla malattia e la morte ci sono ancora dei tabu: Craig Ewert, come Piergiorgio, amava la vita e la sua scelta è un esempio di civiltà. Anche io continuo a raccontare la malattia di Piergiorgio e di come se ne è andato guardando il sole, è il mio contributo alla discussione sul diritto all’autodeterminazione». Mina Welby fa sue le parole che Mary Ewert ha usato per spiegare perché il marito ha deciso di far riprendere il suo suicidio assistito.



La tv è accusata di alimentare il "voyerismo dell’eutanasia": che pensa?

«Credo di no: chi ha avuto vicino un malato di Sla capirà, qualcuno resterà impressionato perché siamo abituati a nascondere la morte, o non sarà d’accordo, ma tutti sapranno che un malato terminale può morire con dignità».



Per Ewert farsi filmare significava affrontare la sua fine onestamente.

«Come Piergiorgio diceva: "Sono stanco della malattia, non sono stanco di vivere". E inutile prolungare l’agonia di questi malati. Spero che il documentario serva alla discussione su una legge sull’eutanasia in Gran Bretagna».



Avete mai pensato di rivolgervi a una clinica svizzera?

«Piergiorgio voleva che si facesse in Italia per essere un esempio. Oggi sostengo la sua battaglia: vorrei una legge sul testamento biologico che rispetti il dettato della nostra Costituzione».

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