sabato 30 agosto 2008

La vita e la civiltà

l’Unità 30.8.08
La vita e la civiltà
di Maurizio Mori

Il caso Englaro ha assunto una straordinaria importanza nella vita italiana. Basti pensare che, per la prima volta nella storia della Repubblica, si è creata una situazione per cui è stato intravisto un «conflitto d'attribuzione» tra poteri dello Stato. Il Parlamento ha ritenuto che la Cassazione sia andata oltre i suoi poteri con la sentenza del 16 ottobre 2007 in cui ha stabilito liceità della sospensione dell'alimentazione e idratazione artificiali ove fosse accertata l'irreversibilità dello stato vegetativo permanente e la volontà di Eluana di non permanere in tale stato. La Corte Costituzionale dovrà dirimere la controversia. Nell’attesa, possiamo osservare come ormai i temi bioetici abbiano investito i vertici delle istituzioni democratiche sollevando problemi circa il fondamento stesso della vita civile del paese. Sul piano concreto l'azione del Parlamento non avrebbe inciso sul caso specifico di Eluana perché la sua vicenda avrebbe potuto concludersi prima del giudizio della Corte Costituzionale. Ma c'è stata una pausa forzata sia per la difficoltà di trovare una struttura idonea (essendo quasi tutti gli hospice privati e in qualche modo controllati dalla longa manus della chiesa) sia perché la Procura ha ricorso contro la sentenza di Milano. In queste pagine Beppino Englaro ripresenta la sua posizione, che - è bene sottolinearlo - i sondaggi dicono essere condivisa da circa l'80% degli italiani.
Presidente della Consulta di Bioetica Onlus

Nessun commento: