l’Unità 2.8.08
Anche il Senato vota contro il padre di Eluana
Sì al conflitto di attribuzione con la Cassazione. Il Pd lascia l’aula. Veltroni: «È una destra cinica»
di Roberto Monteforte
Dopo il sì della Camera arriva quello del Senato: il Parlamento apre il conflitto di attribuzione presso la Corte Costituzionale contro la decisione della Cassazione sul caso di Eluana Englaro. Un’«iniziativa strumentale e cinica», commenta Walter Veltroni. Il Pd anche a Palazzo Madama ha lasciato polemicamente l’aula mentre Pdl, Lega e Mpa votavano sì e Idv e senatori radicali ribadivano il no. Ormai è un vero accanimento nei confronti della ragazza in coma vegetativo permanente da 16 anni e contro i familiari che vorrebbero «staccare la spina», rispettando la volontà di Eluana. Approvata mozione Pd per far approvare entro l’anno il testamento biologico.
SARÀ LA CORTE Costituzionale a decidere se vi è stato o meno un conflitto di competenze tra poteri dello Stato, quello giudiziario e quello legislativo a proposito del caso Englaro. Se cioè, la Corte di appello civile di Milano, autorizzando la sospensione dell’alimentazione e dell’idradazione forzata della giovane che da 16 anni è in stato vegetativo permanente, abbia o meno violato le prerogative del Parlamento. Questa è la decisione presa ieri dal Senato a maggioranza. A favore della mozione Cossiga-Quagliarello hanno votato i parlamentari del Pdl, della Lega e del Mpa. Contro quelli dell’Italia dei Valori e i «radicali» del Pd in «dissenso con il loro gruppo» che, invece, hanno deciso di non partecipare al voto. Una decisione che ricalca quella già assunta a Montecitorio e che è stata spiegata dal senatore Ignazio Marino. «La maggioranza, che potrebbe mettere all'ordine del giorno una legge che interessa tutto il Paese, non lo fa. Lo ha fatto per difendere l'immunità del premier e non si occupa invece di qualcosa che riguarda la vita di tutti i cittadini». In una nota lo stesso segretario del Pd, Walter Veltroni chiarisce come «dal voto del Parlamento sul conflitto d'attribuzione non dipende affatto la drammatica vicenda personale di Eluana Englaro». «L'iniziativa del centrodestra è strumentale e cinica» commenta. «È il tentativo - ha chiarito - di limitare il potere della giurisdizione di decidere sulla base delle norme e dei principi del diritto». Questo è un piano che il Pd «respinge in blocco». Da qui la scelta di non partecipare al voto. Il punto vero è l’approvazione di una legge seria che regolamenti il testamento biologico. Il Pd incalza. Ha presentato una sua mozione, prima firmataria la presidente del gruppo Anna Finocchiaro, che impegna il Senato ad approvare entro il 2008 una legge in materia. La mozione passa. L’impegno è congiunto. Lo sottolinea anche una dichiarazione del presidente del Senato, Renato Schifani: «Sul tema delicatissimo del testamento biologico il Parlamento faccia la sua parte». In autunno vi sarà un’apposita sessione di Palazzo Madama.
Intanto vanno registrate le reazioni alla decisione della Procura generale di Milano di presentare ricorso contro la sentenza della Corte d'Appello che aveva autorizzato il padre della ragazza a interrompere l'alimentazione artificiale di Eluana. Non solo il medico della giovane, Carlo Alberto Defanti, attacca la decisione definendola «un ricorso ideologico copiato dagli studi dei medici cattolici». Ma anche il procuratore generale aggiunto di Milano, Gianfranco Montera non nasconde il suo imbarazzo. Prende le distanze dalla decisione assunta dai coleghi che finisce per «cozzare con la sentenza della Cassazione dell’ottobre 2007» sul tema, vero «decalogo» e «capolavoro giuridico e umano». Quello che bolla come «un mostro giuridico» è il ricorso alla Consulta per «conflitto di attribuzione» sollevato dal Parlamento. «In questo Paese - commenta - si soggiace alle necessità politiche e alle scelte ideologiche». Comunque nei prossimi giorni la Procura chiederà alla Corte d’Appello di sospendere l’esecutività della sentenza.
«Il vuoto legislativo è enorme» afferma il vice presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica, Lorenzo D'Avack che aggiunge: «Le colpe dei politici sono altrettanto enormi» visto che «si discute dalla decima legislatura sul problema». Chi plaude alla decisione della Procura di Milano è mons. Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per la Vita: pone il problema dei limiti della scienza nel definire l’«irreversibilità» di uno stato come quello di Eluana.
Anche il Senato vota contro il padre di Eluana
Sì al conflitto di attribuzione con la Cassazione. Il Pd lascia l’aula. Veltroni: «È una destra cinica»
di Roberto Monteforte
Dopo il sì della Camera arriva quello del Senato: il Parlamento apre il conflitto di attribuzione presso la Corte Costituzionale contro la decisione della Cassazione sul caso di Eluana Englaro. Un’«iniziativa strumentale e cinica», commenta Walter Veltroni. Il Pd anche a Palazzo Madama ha lasciato polemicamente l’aula mentre Pdl, Lega e Mpa votavano sì e Idv e senatori radicali ribadivano il no. Ormai è un vero accanimento nei confronti della ragazza in coma vegetativo permanente da 16 anni e contro i familiari che vorrebbero «staccare la spina», rispettando la volontà di Eluana. Approvata mozione Pd per far approvare entro l’anno il testamento biologico.
SARÀ LA CORTE Costituzionale a decidere se vi è stato o meno un conflitto di competenze tra poteri dello Stato, quello giudiziario e quello legislativo a proposito del caso Englaro. Se cioè, la Corte di appello civile di Milano, autorizzando la sospensione dell’alimentazione e dell’idradazione forzata della giovane che da 16 anni è in stato vegetativo permanente, abbia o meno violato le prerogative del Parlamento. Questa è la decisione presa ieri dal Senato a maggioranza. A favore della mozione Cossiga-Quagliarello hanno votato i parlamentari del Pdl, della Lega e del Mpa. Contro quelli dell’Italia dei Valori e i «radicali» del Pd in «dissenso con il loro gruppo» che, invece, hanno deciso di non partecipare al voto. Una decisione che ricalca quella già assunta a Montecitorio e che è stata spiegata dal senatore Ignazio Marino. «La maggioranza, che potrebbe mettere all'ordine del giorno una legge che interessa tutto il Paese, non lo fa. Lo ha fatto per difendere l'immunità del premier e non si occupa invece di qualcosa che riguarda la vita di tutti i cittadini». In una nota lo stesso segretario del Pd, Walter Veltroni chiarisce come «dal voto del Parlamento sul conflitto d'attribuzione non dipende affatto la drammatica vicenda personale di Eluana Englaro». «L'iniziativa del centrodestra è strumentale e cinica» commenta. «È il tentativo - ha chiarito - di limitare il potere della giurisdizione di decidere sulla base delle norme e dei principi del diritto». Questo è un piano che il Pd «respinge in blocco». Da qui la scelta di non partecipare al voto. Il punto vero è l’approvazione di una legge seria che regolamenti il testamento biologico. Il Pd incalza. Ha presentato una sua mozione, prima firmataria la presidente del gruppo Anna Finocchiaro, che impegna il Senato ad approvare entro il 2008 una legge in materia. La mozione passa. L’impegno è congiunto. Lo sottolinea anche una dichiarazione del presidente del Senato, Renato Schifani: «Sul tema delicatissimo del testamento biologico il Parlamento faccia la sua parte». In autunno vi sarà un’apposita sessione di Palazzo Madama.
Intanto vanno registrate le reazioni alla decisione della Procura generale di Milano di presentare ricorso contro la sentenza della Corte d'Appello che aveva autorizzato il padre della ragazza a interrompere l'alimentazione artificiale di Eluana. Non solo il medico della giovane, Carlo Alberto Defanti, attacca la decisione definendola «un ricorso ideologico copiato dagli studi dei medici cattolici». Ma anche il procuratore generale aggiunto di Milano, Gianfranco Montera non nasconde il suo imbarazzo. Prende le distanze dalla decisione assunta dai coleghi che finisce per «cozzare con la sentenza della Cassazione dell’ottobre 2007» sul tema, vero «decalogo» e «capolavoro giuridico e umano». Quello che bolla come «un mostro giuridico» è il ricorso alla Consulta per «conflitto di attribuzione» sollevato dal Parlamento. «In questo Paese - commenta - si soggiace alle necessità politiche e alle scelte ideologiche». Comunque nei prossimi giorni la Procura chiederà alla Corte d’Appello di sospendere l’esecutività della sentenza.
«Il vuoto legislativo è enorme» afferma il vice presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica, Lorenzo D'Avack che aggiunge: «Le colpe dei politici sono altrettanto enormi» visto che «si discute dalla decima legislatura sul problema». Chi plaude alla decisione della Procura di Milano è mons. Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per la Vita: pone il problema dei limiti della scienza nel definire l’«irreversibilità» di uno stato come quello di Eluana.
Nessun commento:
Posta un commento