martedì 5 aprile 2011

Caso Eluana. La strana realtà dell’Avvenire

l’Unità, 05.04.2011
Polemiche sul fine vita
Caso Eluana. La strana realtà dell’Avvenire
Maurizio Mori

Paola Binetti ha osservato che il contrasto sulla legge sul fine vita si è «spostato tutto in casa cattolica», così cattolici con gli stessi valori «raggiungono conclusioni diverse» sulla legge (Ansa, 9 marzo). Ma per il giornale dei vescovi Avvenire queste divisioni non esistono ed a leggerlo sembra che i cattolici siano monolitici. Ma non solo: insiste nel sostenere tesi palesemente non vere, solo per fare terrorismo psicologico. Così Pino Ciociola il 19 marzo ha scritto che Eluana a Udine fu «sedata – pesantemente –, nei giorni in cui la fecero morire», ma, ciò nonostante, questo non bastò ad evitarle le sofferenze atroci, tanto che l’autopsia avrebbe riscontrato «nel palmo delle sue mani le ferite provocate dalle sue stesse unghie, perché le aveva strette tanto forte da entrare nella pelle». Amato De Monte e Cinzia Gori, che hanno accompagnato Eluana alla fine, a nome dell’Associazione «Per Eluana» hanno subito smentito la notizia con un comunicato stampa che sottolineava come l’autopsia ha accertato che «la quantità di sedativo ... fosse oltremodo bassa»: nessuna sedazione pesante, ma anzi dosi «al di sotto» dei valori terapeutici. Pertanto, nessuna atroce sofferenza! Quanto alle ferite alle mani esse dipendevano da tetraplegia spastica diagnosticata da tempo, non dai dolori atroci dell’agonia.
Invece di accettare l’evidenza autoptica, Ciociola nella trasmissione «A sua immagine» di Rai1, domenica 27 mattina ha ripetuto la tesi iniziale, rincarando la dose di imprecisioni. Suscita tristezza vedere come il quotidiano cattolico rifiuti la discussione razionale e basata sui fatti accertati, insistendo nella riproposta di tesi preconcette basate su intense emozioni. Sorprende notare come più che dalla «ricerca della verità» (Benedetto XVI, 7 ottobre 2010) i giornalisti cattolici sembrano essere mossi dall’esigenza di serrare i ranghi prima della battaglia decisiva. Si sentono accerchiati dalle innovazioni della biomedicina, e per dare un senso alla resistenza giungono a negare la realtà: non riconoscono la presenza di una forte divisione tra i cattolici e censurano eventuali dissensi, insistono nel dire che Eluana sarebbe stata lasciata morire tra atroci sofferenze nonostante la sedazione.
In pochi anni i cattolici sono tornati all’epoca preconciliare in cui si ponevano in guerra col mondo moderno visto come malvagio. Per mostrare questo devono travisare e negare la realtà. In questo modo non andranno lontano, sia perché le bugie hanno le gambe corte, sia perché quand’anche riuscissero ad imporre una legge liberticida non avrebbero vinto la guerra né restaurato l’ordine morale, ma solo accettato un favore da una maggioranza moralmente impresentabile.

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