martedì 30 novembre 2010

La bioetica porta voti

l’Unità 21.11.10
Fini elettorali
La bioetica porta voti
di Maurizio Mori

Perché proprio ora che il governo Berlusconi sembra giungere al capolinea arriva la Circolare ministeriale che ne-
ga ogni valore legale ai Registri del testamento biologico istituiti da circa 100 Comuni italiani per rispondere alle esigenze dei cittadini? In parte perché non è più vero che la bioetica non sposta voti. È, infatti, su temi di bioetica che (almeno di facciata) la Destra è entrata in crisi: a fine luglio Fini veniva espulso dal Pdl, e subito il 5 agosto spuntava l'Agenda Bioetica del Governo, per cercare di ricompattare l'unità bioetica dei cattolici. In questo senso, la Circolare diventa la bandiera attorno a cui tentare di riacchiappare l'appoggio dei cattolici e fare quadrato nella battaglia finale per arginare la nuova fase della crisi politica.
Un'altra parte della risposta non è solo politica ma socio-culturale. Aperti su sollecitazione del "volontariato civico" i Registi stanno acquisendo una dimensione nuova. Sono sostenuti sul piano istituzionale dai notai, che in modo silenzioso e lungimirante si ritagliano un nuovo spazio di azione. Di più, sono sostenuti dalla chiesa valdese, che a Milano, Trieste, da ultimo a Torino, e presto altrove, apre sportelli per il testamento. Sul piano simbolico e culturale questo è un evento straordinario: dopo secoli, per la prima volta in Italia si presenta al grande pubblico un cristianesimo non-cattolico capace di intercettare le esigenze della gente. Bisogna chiudere al più presto i Registri perché potrebbero diventare la miccia di un nuovo scisma (non più sommerso) verso altre forme di cristianesimo, in un momento in cui la chiesa cattolica perde credibilità per gli scandali interni (pedofilia, Ior, ecc.), per l'appoggio ad un Premier poco presentabile e per la difesa ad oltranza del ddl Calabrò criticato aspramente anche da molti cattolici doc.

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