Testamento biologico, tra dieci giorni la decisione in Giunta
Il Secolo XIX del 14 ottobre 2009, pag. 24
Daniela Altimani
Tra dieci giorni la giunta comunale deciderà sull’introduzione a Genova dei registro dei testamenti biologici. Finora lo hanno adottato i comuni di Roma, Vicenza, Pisa, Firenze, la Provincia di Cagliari e alcuni comuni minori. Marta Vincenzi avrebbe tutta l’intenzione di accelerare i tempi che renderanno possibile (non obbligatorio, ovviamente) per i genovesi depositare e far registrare gratuitamente in Comune le loro volontà anticipate sui trattamenti medici e sanitari. Lo hanno annunciato ieri Luca Dallorto, capogruppo dei Verdi a Palazzo Tursi, insieme a Mina Welby, compagna di Piergiorgio e membro della direzione dell’associazione Luca Coscioni, Patrizia De Fusco, coordinatore della Cellula Coscioni di Genova, Alessandro Rosasco, della giunta di Radicali italiani e Bruno Mellano, presidente nazionale di Radicali italiani in trasferta a Genova per sostenere la campagna sul testamento biologico e contro la legge sulla fine della vita, approvata dal Senato, definita da Mellano «più che orrenda». Dallorto ha depositato in Comune una proposta di delibera per il registro dei testamenti biologici che ricalca quella del municipio X di Roma. Il modello "romano" istituisce il registro telematico con i nomi delle persone che hanno consegnato disposizioni scritte sui trattamenti medici che intendono ricevere o rifiutare in caso di incapacità mentale. L’elenco viene periodicamente trasmesso al ministero del lavoro e della salute per l’aggiornamento delle tessere sanitarie, all’assessorato regionale alla sanità, alle Asl. «Fino ad oggi - ha chiarito Mina Welby - a Roma abbiamo registrato circa 400 testamenti biologici, ma abbiamo prenotazioni fino a fine novembre. Posso dire che il testamento biologico risponde a un’esigenza sentita, purtroppo sono poche le persone e le famiglie che non hanno avuto casi di gravi malattie e non si sono mai dovute porre il problema di come affrontare il tema della libertà di cura». Welby e la delegazione radicale, insieme a Dallorto, sono stati ricevuti dal sindaco Marta Vincenzi e dall’assessore ai servizi civici Paolo Veardo, «disponibili - ha sottolineato Alessandro Rosasco - a portare in giunta tra una decina di giorni una delibera sul registro dei testamenti biologici. Ci hanno consegnato una bozza riservata, sulla quale nei giro di pochi giorni faremo le nostre osservazioni». La bozza di Tursi consentirebbe la massima libertà d’espressione ai cittadini, senza costringere la forma dei testamento biologico in un modulo unico e standardizzato (come avviene a Roma), «affinchè chiunque - si limita a commentare Veardo - possa esprimersi come crede, magari per precisare che intende essere sottoposto a cure sanitarie fino alla fine». Il registro telematico sarà istituito presso l’Anagrafe con un ufficio dedicato. Lasciare in custodia al Comune le proprie volontà scritte non costerà nulla.
Il Secolo XIX del 14 ottobre 2009, pag. 24
Daniela Altimani
Tra dieci giorni la giunta comunale deciderà sull’introduzione a Genova dei registro dei testamenti biologici. Finora lo hanno adottato i comuni di Roma, Vicenza, Pisa, Firenze, la Provincia di Cagliari e alcuni comuni minori. Marta Vincenzi avrebbe tutta l’intenzione di accelerare i tempi che renderanno possibile (non obbligatorio, ovviamente) per i genovesi depositare e far registrare gratuitamente in Comune le loro volontà anticipate sui trattamenti medici e sanitari. Lo hanno annunciato ieri Luca Dallorto, capogruppo dei Verdi a Palazzo Tursi, insieme a Mina Welby, compagna di Piergiorgio e membro della direzione dell’associazione Luca Coscioni, Patrizia De Fusco, coordinatore della Cellula Coscioni di Genova, Alessandro Rosasco, della giunta di Radicali italiani e Bruno Mellano, presidente nazionale di Radicali italiani in trasferta a Genova per sostenere la campagna sul testamento biologico e contro la legge sulla fine della vita, approvata dal Senato, definita da Mellano «più che orrenda». Dallorto ha depositato in Comune una proposta di delibera per il registro dei testamenti biologici che ricalca quella del municipio X di Roma. Il modello "romano" istituisce il registro telematico con i nomi delle persone che hanno consegnato disposizioni scritte sui trattamenti medici che intendono ricevere o rifiutare in caso di incapacità mentale. L’elenco viene periodicamente trasmesso al ministero del lavoro e della salute per l’aggiornamento delle tessere sanitarie, all’assessorato regionale alla sanità, alle Asl. «Fino ad oggi - ha chiarito Mina Welby - a Roma abbiamo registrato circa 400 testamenti biologici, ma abbiamo prenotazioni fino a fine novembre. Posso dire che il testamento biologico risponde a un’esigenza sentita, purtroppo sono poche le persone e le famiglie che non hanno avuto casi di gravi malattie e non si sono mai dovute porre il problema di come affrontare il tema della libertà di cura». Welby e la delegazione radicale, insieme a Dallorto, sono stati ricevuti dal sindaco Marta Vincenzi e dall’assessore ai servizi civici Paolo Veardo, «disponibili - ha sottolineato Alessandro Rosasco - a portare in giunta tra una decina di giorni una delibera sul registro dei testamenti biologici. Ci hanno consegnato una bozza riservata, sulla quale nei giro di pochi giorni faremo le nostre osservazioni». La bozza di Tursi consentirebbe la massima libertà d’espressione ai cittadini, senza costringere la forma dei testamento biologico in un modulo unico e standardizzato (come avviene a Roma), «affinchè chiunque - si limita a commentare Veardo - possa esprimersi come crede, magari per precisare che intende essere sottoposto a cure sanitarie fino alla fine». Il registro telematico sarà istituito presso l’Anagrafe con un ufficio dedicato. Lasciare in custodia al Comune le proprie volontà scritte non costerà nulla.
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