mercoledì 14 aprile 2010

«La vita è un diritto, non un dovere» sostengono 120.000 persone

l’Unità 14.4.10
L’eutanasia è legale già dal 2002. Si potrebbe estenderla anche ai sani
«La vita è un diritto, non un dovere» sostengono 120.000 persone
Suicidio assistito non solo ai malati In Olanda si riapre il dibattito
di Laura Lucchini

Per presentare una proposta di legge che estendesse l’eutanasia anche agli ultrasettantenni non gravemente malati sarebbero servite 40.000 firme. Ne sono state raccolte con grande rapidità 120.000.

Tutti i cittadini olandesi over 70 che si sentono stanchi di vivere dovrebbero avere il diritto a un aiuto professionale a morire. Lo chiede un’iniziativa cittadina che ha già raccolto 120.000 firme, un numero sufficiente perché se ne discuta in parlamento. Alla proposta ha dato il suo appoggio un numero consistente di personalità olandesi, tra gli altri anche ex ministri, artisti, scrittori e intellettuali. Il governo che uscirà dalle elezioni di giugno potrebbe discutere la proposta in estate.
In Olanda l’eutanasia è legale gia dal 2002, ma riguarda solo i malati terminali; c’erano bisogno di 40.000 firme per sottoporre al Parlamento l’estensione della morte dolce anche a chi non è gravemente malato. Secondo la legislazione attuale infatti l’eutanasia si pratica solo in caso di «sofferenza insopportabile» o «casi irreversibili».
«SECONDO LA PROPRIA VOLONTÀ»
L’iniziativa, che conta con l’appoggio anche dell’ex ministra di Cultura Hedy D’Ancona, di 72 anni, si riunisce attorno allo slogan «vrijwillig levenseinde», che significa «secondo la propria volontà», ed è un movimento figlio dell’organizzazione Nvve (nvve.nl), nata in Olanda nel 1973 (allora intorno al motto «diritto di morte») e protagonista della battaglia per l’eutanasia. Il gruppo conta oggi con 107.000 membri, l’ufficio ha base a Amsterdam dove 20
persone lavorano con l’aiuto di 145 volontari sparsi in tutto il paese.
Tra i gli obiettivi principali del movimento, annunciati nella web, c’è «l’ampliamento dei confini legali entro cui è permesso il suicidio legalmente assistito». L’iniziativa parte da una considerazione concreta: ogni anno 400 anziani si tolgono la vita in modo violento in Olanda, e non si tratta di persone malate, perché per questi casi esiste l’eutanasia. Si tratta, secondo l’ organizzazione, semplicemente di persone «stanche di vivere».
Secondo la portavoce del movimento Marie-José Grotenhuis, olandese, 62 anni, i settantenni di oggi hanno vissuto dopo la guerra, «hanno condotto vite indipendenti e responsabili e considerano logico decidere riguardo alla propria morte». L’associazione sostiene che la società attuale non presti sufficiente attenzione all’idea della morte. «La vita è un diritto, non un dovere. E il suicidio assistito dovrebbe essere legalizzato, a partire dal 70esimo anno di età a persone sane che non vogliono più vivere», ha spiegato Grotenhuis.
Una delle principali critiche alla proposta è il rischio di possibili abusi sulla volontà dell’anziano. L’associazione ha presentato una formula preventiva per evitarli. Sarebbe necessaria la formazione di personale eterogeneo (psicologi, medici, infermieri così come guide spirituali o religiose) in grado di stabilire caso per caso se l’anziano che chiede di morire lo fa serenamente o è soggetto a pressioni. Allo stesso modo dovrebbero giudicare circostanze esterne come motivi economici o d’eredità. Queste persone dovrebbero sottoscrivere un certificato etico che li vincola a rispettare in particolare il carattere «non violento» del processo.
Arrivato il momento dovrebbero essere queste persone a somministrare l’iniezione totale. Se non si tratta di malati o anziani con problemi motori potrebbero procedere essi stessi autonomamente a iniettarsi la soluzione. Nessuno dei presenti o coinvolti nel processo potrebbe essere perseguito penalmente.
DIVISI I MEDICI
La Royal Dutch Medical Association è divisa riguardo all’eventualità di estendere l’eutanasia e ha creato una commissione per valutare la proposta. Sander Hoffman, portavoce di questa associazione ha detto che «probabilmente un medico ha anche un ruolo per esempio nel alleviare i dolori di chi sta soffrendo».
In ogni caso, è probabile che, una volta formato il nuovo Parlamento (la tornata elettorale si tiene il 9 giugno), siano necessari anni prima di arrivare a modificare la legge. La legalizzazione dell’eutanasia, approvata nel 2002, è stata preceduta da almeno vent’anni di discussioni che hanno portato all’inclusione di condizioni molto severe. Nel 2009, 2500 persone se ne sono servite.

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